“The
OTHER” darà vita a due progetti che forniranno
due punti di vista unici sul paesaggio domestico contemporaneo. Tali punti
di vista verranno espressi attraverso apparecchi domestici e spazi interni
che adducono a differenti valori rispetto a quelli che normalmente sono
accettati. In una mostra, proponendo due prospettive differenti, i designers
cercheranno di creare un nuovo spazio per il design, caratterizzato da
una chiara atmosfera e una forte critica sociale.
Entrambi i progetti si concentrano sulla creazione di oggetti il cui scopo
è di generare una piattaforma di esperienze uniche, le quali riflettano
la complessità della condizione umana contemporanea.
Nel caso
di “Edgetown”,
a cura di Shona Kitchen e Ben Hooker, gli oggetti daranno accesso ai piaceri
più nascosti e viscerali di un mondo iperindustrializzato. In “Desire
Management” a cura di Noam Toran, la casa è
interpretata come l’ultima frontiera del privato, un luogo dove
individui alienati si intrattengono in esperienze private discutibili,
per mezzo di strumenti su misura.
I progetti
cercano di identificare e prevedere le discrepanze tra un vivere in un
ambiente urbano (esigenze fisiche) e le relative ramificazioni psicologiche.
Un tentativo di rispondere a domande complesse attraverso proposte progettuali.
Come interagiamo con l’incessante mutamento del mondo urbano? Che
ruolo hanno i prodotti e le architetture in tutto questo? Impariamo forse
ad abbracciare e scovare attivamente la sporcizia e il rumore del paesaggio
industrializzato, oppure indietreggiamo di fronte a ciò che ha
da offrirci questo urbanismo, magari sviluppando riti che promuovono l’individualismo
ma sfociano poi in comportamenti antisociali?