Riflessi, effetti luminosi che provengono da un materiale tutto veneziano:
        il vetro- luminoso, trasparente,fragile,che si alterna alla forza e
        all'imponenza del del marmo.
      
Questi sono 
        gli accenti che si colgono nll'istante, voluti dalla mosaicista Elisa 
        Simoni per questo suo nuovo ciclo di opere. Tale processo artistico è 
        assai vicino alle ricerche stilistiche del pittore catalano Sergi Barnils,incontrato 
        a Barcelona nel 2003, il quale ha accompagnato con discrezione e stima 
        questa ricerca che fonde due tecniche artistiche molto suggestive.
        Dunque l'encausto di Barnils diventa mosaico, si frantuma, si disgrega, 
        si ricompone, si fonde.
        Dietro a tutto ciò è presente una dedizione manuale lenta, 
        meticolosa, dove la riflessione è padrona sull'emozione, ponendo 
        pause, momenti d'attesa. Diqui il risultato di segni ritmici, cadenzati, 
        che vanno a scoprire un mondo reale e spirituale, in una fusione tra antico 
        e moderno, impreziosito dai contrasti tra il vetro e il marmo, tra la 
        ricchezza dell'oro e la povertà del bitume, e che scrutando attentamente 
        è ricco di un'infinità di
        particolari, ricco di corrispondenze da preservare.
        La Simoni approda a Venezia dopo alcune tappe significative ed importanti 
        degne di gratificazione per una giovane artista ravennate; ha partecipato 
        alla realizzazione della mostra "Muse mosaico" in collaborazione 
        con Sandro Chia, e con diversi artisti di fama internazionale quali Dario 
        Fo, Piero Gilardi.
        Numerosi sono i riconoscimenti a concorsi, e realizzazioni di monumenti 
        per le città di Ravenna, Miramare di Rimini, Punta marina terme.
        Attualmente vive e lavora nel suo laboratorio di mosaico a Lugo (Ra) nel 
        quale svolge corsi privati di mosaico, ed è docente presso l'università 
        degli adulti e di diverse scuole del territorio ravennate.

