Inaugurazione
venerdì
10 ottobre alle
ore 18.00
dal 10 al 19 ottobre 2014
Si inaugura venerdì 10 ottobre alle ore 18.00 la mostra “senseOFcommunity #11: Venezia” presso
la Galleria Spiazzi a cura di Silvia Petronici. La mostra prosegue fino al 19 ottobre.
L’artista perugino Alessio Biagiotti
rileva la galleria Spiazzi dal precedente direttore Michele Savorgnano e ne
assume la direzione artistica inaugurando la prima mostra del nuovo corso dello
spazio espositivo di Castello con la curatela di Silvia Petronici. Il collettivo di artisti veneti PeC (Panem
et circenses) è scelto dal nuovo direttore in un primo accordo di
collaborazione artistica per il fitto programma dello spazio. Cibo e arte saranno la ricetta per il
prossimo futuro della galleria.
LA MOSTRA
Saranno esposti i lavori di dodici artisti: Alessio Biagiotti, Ornella Bonomi, Valeria
Brandano, Giulio Crosara, Giovanni D’Onofrio, Giuseppe Di
Giandomenico, Marco Lombardo, il
collettivo Panem et Circenses, Samantha Passaniti, Quintus, Banafsheh
Rahmani, Giorgia Valmorri accompagnati
da Michele Gentili curatore
residente nel progetto. La mostra fa parte
del progetto “GrowingVenice – Venezia 2040” sostenuto da Spiazzi e Spiazzi
Verdi. Avviato lo scorso giugno, in corrispondenza della Biennale di
Architettura, il progetto si presenta come un laboratorio permanente volto a
rispondere alle emergenze che la città di Venezia si trova a vivere impegnandosi
a cercare soluzioni per una città più sostenibile in un orizzonte progettale di
trent’anni.
I lavori degli artisti sono introdotti da una riflessione sul
tema del margine che, nell’ambito della più ampia ricerca sul tema della
relazione, si applica alle circostanze specifiche offerte dai luoghi
resi disponibili per questo progetto. Venezia stessa è un luogo che risulta
dall’integrazione costante e mutevole tra terra e mare, persone e case, alta e
bassa marea. Tutti margini soggetti ad una continua rinegoziazione e
valorizzazione intorno ad un paesaggio urbano dalle caratteristiche uniche,
osmotico e inevitabilmente relazionale.
All’interno di queste premesse i progetti degli artisti
coinvolgono numerose pratiche e tecniche espressive, a partire dalla fotografia
utilizzata da Giuseppe Di Giandomenico
che propone una riflessione sul nostro modo di dare forma ai luoghi, sulle
tracce che lasciamo al nostro passaggio e da Quintus come parte di un’installazione più ampia che comprende
anche una parte performativa nell’ambito della sperimentazione sonora a cui
sarà possibile assistere durante l’inaugurazione. Costruito sulla propria
esperienza di coabitazione e di relazione con l’alterità umana e lo spazio
occupato è il lavoro di Valeria Brandano
che ha fatto di questi incontri un potente mezzo di cambiamento. Altrettanto
empatica e coinvolgente è l’installazione di Samantha Passaniti che unisce simbolicamente la propria storia
familiare e quella del luogo espositivo con la lavorazione artigianale del
legno e con la produzione più iconica della città di Venezia: la gondola. Anche
l’opera scultorea di Marco Lombardo
riprende il tema del lavoro, della forza fisica e della costanza, mirando ad
esaltare un aspetto della vita nella città spesso nascosto agli occhi distratti
dei passanti. Sono prese di coscienza sulla città, vissuta ed osservata, gli
interventi discreti di Ornella Bonomi
che propone nuove configurazioni della topografia cittadina, dei sui flussi
turistici e dei ritmi naturali delle maree.
Sulla grande porta d’acqua della galleria, affacciata sulla
Chiesa di San Martino e l’omonimo Campo e attraverso la perfezione del
linguaggio matematico Giovanni D’Onofrio
costruisce un ponte virtuale tra il luogo e il divino. Una trasposizione
dentro/fuori, vicino/lontano è alla base del lavoro di Banafsheh Rahmani che ricostruisce un giardino all’interno degli
spazi espositivi traslando una porzione dell’orto urbano di Spiazzi Verdi, riprendendo
la struttura del giardino iraniano, terra natale dell’artista. Anche per il
collettivo Panem et Cirsenes è stato
l’orto urbano dell’associazione a dare lo stimolo per l’avvio di un progetto di
ricerca sui modi del cibo ai margini del rischio alimentare. La provocazione poetica di Giulio Crosara, in collaborazione con
Martini S.p.A. azienda leader nel mondo per la produzione di spugne, prende
spunto dalla vicenda del MOSE e mira a riflettere sul rapporto tra la sfera individuale
e quella collettiva. Infine Giorgia
Valmorri interpreta il tema della relazione ripercorrendo il viaggio dei
semi e delle loro migrazioni naturali suggerendo un dispositivo di raccolta
partecipata destinato alla messa a dimora nell’orto collettivo di Spiazzi
Verdi. Il giardino diffuso che fiorirà a seguito della partecipazione attivata
è un elemento poetico e intenso della sua riflessione sul tema della relazione.
Declinata in un altro intervento in galleria nel quale le dinamiche osservate
sono quelle dei residenti e del loro prendere un posto per la notte.
INAUGURAZIONE: venerdì 10 ottobre 2014 ore 18.00
SEDE: Galleria Spiazzi, Castello, 3865 -Venezia
A CURA DI: Silvia Petronici
SEDE: Galleria Spiazzi, Castello, 3865 -Venezia
A CURA DI: Silvia Petronici
IN COLLABORAZIONE CON: Spiazzi e Spiazzi Verdi
PERIODO: dal 10 al
19 ottobre 2014
INFO: info@alessiobiagiotti.it