Questa
mostra vuole esplorare un soggetto, la biancheria stesa, che se affrontato
da un veneziano potrebbe sembrare alquanto ostico. Dico questo perchè
quando Robert ci ha parlato del suo progetto eravamo alquanto dubbiosi,
se abiti a Venezia ne hai viste veramente "di tutti i colori"
e ormai hai un occhio smaliziato nei confronti di tutto ciò che
è appeso ai balconi. Un americano ha sicuramente un altro approccio,
e l'attitudine di Knott è stata comunque quella del rigore delle
forme ed in molti casi della ricerca di una purezza dei colori (le foto
sono infatti tutte a colori). Un'altra cosa va aggiunta, ogni tanto è
bene che noi italiani ci facciamo un po' osservare dagli altri, senza
veli, in mutande...
La
parola all’artista:
“Per
cercare di mettere a fuoco i miei giornalieri vagabondaggi degli ultimi
sei mesi vissuti a Venezia, ho deciso di creare una composizione fotografica
su alcuni aspetti della vita veneziana, al di fuori degli usuali cliché.
In mezzo alla colorata biancheria che si trova un po’ ovunque gironzolando
lontano dalle grandi direttive turistiche, sono rimasto attratto dalla
contrapposizione tra la spontaneità di questi fili colorati di
bucato e i sottostanti particolari della città monumentale. Visitando
ancora ed ancora sempre gli stessi luoghi, ho realizzato che questa biancheria,
che cambia costantemente, diventa essa stessa una fondale immaginario
sì ricco e vario, esattamente come gli elementi architettonici
da cui pende. Spero che la vasta gamma di immagini proposte riveli qualcosa
della ricchezza e varietà di questo peculiare aspetto della vita
veneziana.”
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