La settimana dell'Uruguay a Venezia è
il risultato dell'incontro di sei artisti che utilizzano mezzi espressivi
diversi, ma ciò nonostante, condividono il medesimo piacere di
elaborazione materiale delle discipline che praticano.
Si tratta di artisti che lavorano con generi spesso definiti "tradizionali",
come la pittura, il disegno, la danza, che però tendono a ricercare
collaborazioni interdisciplinari, accostandosi al cinema, alla musica,
alla fotografia e agli interventi urbani.
Questi artisti che credono che effettivamente ci sia una dimensione esterna
a quella delle istituzioni culturali codificate o del culto della soggettività
e che questa dimensione meriti di essere conosciuta e valorizzata. Esplorano
la vita da una prospettiva concreta, ricca di amore per il "fare"
e con l'intento di valorizzare l'esperienza sensibile.
I disegni, estremamente minuziosi di Alfredo Ghierra, che alla maniera
di Piranesi, sembra esplorare l’animo umano attraverso la dimensione
urbana contemporanea, considerando la città una delle più
alte espressioni della cultura umana, si affiancano ai lavori pittorici
di Martin Verges, che con toni caldi e ironia commenta la malinconia della
buona società di un tempo. Altre voci invece, Mariana Ures, Pablo
Casacuberta, Magela Ferrero, parlano di contemporaneità, senza
filtri o specchi puntano lo sguardo su aspetti sociali e tessuti urbani,
nei loro lavori fotografici, nei video, nelle interpretazioni pittoriche
che sono l’attualità. Anche Andrea Arobba segue a suo modo
questo filone, proponendo la danza, che si impone, con il suo essere corpo
e fisico, nell’attimo stesso del presente.
Provengono da un paese che è un crocevia di culture, dove le anime
latinoamericana, africana ed europea hanno generato un miscuglio che è,
contemporaneamente, particolare ed universale, dove la tradizione umanistica
genera nuove proposte espressive di incontro tra il locale e il globale.
La settimana dell'Uruguay a Venezia si propone come una piattaforma per
approfondire questo interscambio e Spiazzi si conferma la sede ideale
di questo progetto, in quanto luogo di incontro e di condivisione, anche
operativa, di interessi culturali, pratiche artistiche e tecniche materiali.
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